Nel contesto della moderna implantologia, è in corso un grosso dibattito a proposito dell’applicazione della chirurgia guidata.
Non è infrequente che questo specifico termine venga equivocato e confuso con altri termini affini nell’ambito della chirurgia implantologica.
Si definisce chirurgia guidata l’insieme delle procedure chirurgiche che vengono condotte mediante la realizzazione di una dima custom-made, che riprenda cioè l’anatomia specifica del paziente. Questa viene prodotta in laboratorio attraverso una metodica di fresatura computerizzata (CAD-CAM) che si basa sul confronto di esami radiografici tridimensionali. Il pazienta dovrà effettuare la TC utilizzando una dima radiologica, che fornirà i reperi per la realizzazione di quella definitiva. Su questo stesso modello viene costruita anche la protesi provvisoria fissa, che potenzialmente potrà quindi essere a disposizione del clinico ancora prima della chirurgia.
Tale razionale operativo trova applicazione in svariati contesti clinici, è anzi stato introdotto in ambito implantologico in un secondo momento, dopo essere stato utilizzato con successo per diverso tempo nella grande chirurgia.
La chirurgia guidata computerizzata, grazie all’ausilio di modernissimi e sempre più evoluti software dedicati, consente al chirurgo di pianificare attraverso il computer, passo dopo passo, ogni fase del trattamento chirurgico implantare, a partire da una adeguata TAC dentale o ConeBeam
Consente, inoltre, di disporre di un sistema di trasferimento precisissimo di tale chirurgia virtuale in una atraumatica e microinvasiva chirurgia reale.
Come funziona esattamente?
Una volta eseguita la TAC 3D della zona dentale da trattare, quest’ultima viene importata in un evolutissimo software di elaborazione bi/tridimensionale delle strutture anatomiche che consente di effettuare un intervento virtuale simulato al computer, pianificando al decimo di millimetro il posizionamento degli impianti e delle sovrastrutture protesiche.
Questa simulazione consente quindi di realizzare in ogni dettaglio un intervento virtuale evitando le aree a rischio chirurgico, rispettando assi e inclinazioni ottimali in base alla quantità e qualità di osso disponibile, ed infine, collocando virtualmente i denti come previsto dal piano iniziale di intervento. Tutto questo può essere rivisto infinite volte fino al raggiungimento del risultato voluto.
Il chirurgo, una volta terminata la fase di pianificazione, concluderà il progetto e invierà telematicamente il file generato dal programma in Svezia, a Goteborg, dove nei laboratori specializzati della Nobel Biocare verrà realizzata in breve tempo una specifica mascherina chirurgica. Quest’ultima, applicata in bocca, permetterà al chirurgo di inserire gli impianti esattamente come progettato al computer e, in più, senza dover ricorrere a incisioni e suture.
Gli ulteriori vantaggi della procedura sono la sicurezza di evitare zone a rischio chirurgico, la grande rapidità operativa e una fase di riabilitazione del paziente veloce e senza le ripercussioni caratteristiche delle tecniche tradizionali.
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